ERC | Mattia Vita: “Resto ambizioso, ma sono più maturo” [INTERVISTA]

Mattia Vita pronto a tornare nell'ERC

Dopo due anni Mattia Vita si prepara a tornare in gara nell'ERC, con Massimiliano Bosi al proprio fianco a bordo della Peugeot 208 R2. L'intervista in cui ci parla del suo ritorno, ma non solo
ERC | Mattia Vita: “Resto ambizioso, ma sono più maturo” [INTERVISTA]

La stagione dei campionati rally in Europa per il momento è rinviata sine die, tanto è vero che nell’ERC anche il Rally delle Isole Canarie, secondo appuntamento dopo il già annullato Azores Rallye, subirà uno slittamento causa pandemia da coronavirus.

Il ritorno di Mattia Vita nell’ERC

Quando partirà finalmente l’annata 2020 del campionato continentale rally, troveremo al via un giovane pilota dal buon curriculum internazionale e già in gara nell’allora ERC Junior Under 27 del 2018: parliamo di Mattia Vita, 23enne toscano figlio d’arte (il padre Gianluca ha segnato la storia dei nostri campionati nazionali rally assieme alla madre Simonetta, in veste di navigatrice, vincendo gare come la Targa Florio). Dopo aver mosso i primi passi nel motorsport correndo nei kart, Vita ha proseguito sulle piste della Formula 3 per poi passare ai rally con i Tricolori Junior e i trofei monomarca. Poi l’approdo nell’ERC Junior U27, esperienza culminata con un quinto posto finale, e un 2019 all’insegna del ritorno nel CIR Junior, concluso al quarto posto.

In questo susseguirsi di corsi e ricorsi nella sua giovane carriera Mattia Vita si appresta ora a ritornare nel Campionato Europeo Rally, sponda ERC3 Junior, a bordo della Peugeot 208 R2 con gomme Pirelli -preparata da H Motorsport, e con al proprio fianco alle note Massimiliano Bosi. Diviso tra la carriera sportiva, gli studi all’Università di Pisa ed altri progetti, il toscano in questo momento di pausa forzata globale ci ha parlato della nuova avventura che lo attende, ma non solo.

Il Mattia Vita che torna quest’anno nell’ERC in cosa è cambiato rispetto al suo esordio in una stagione completa del campionato europeo nel 2018?

«Sono sempre il Mattia Vita ambizioso del 2018, ma più maturo. Ora ho una migliore percezione delle gare, delle varie insidie, conosco il livello di competizione che troverò e conosco i miei limiti, so che ancora mi manca esperienza».

Nello scorso CIR Junior ti sei fermato a poco più di una decina di punti dal podio finale, migliorando i tuoi risultati rispetto alle stagioni 2016 e 2017. Tuttavia, non sei riuscito a centrare l’obiettivo della vittoria finale, che ti avrebbe aperto le porte dello Junior WRC. Il ritorno nell’ERC è da considerarsi quindi come una specie di piano B, magari puntando al titolo nell’ERC3 Junior Championship?

«Nel CIR Junior le cose hanno preso una brutta piega sul più bello: in Sardegna ero primo con un vantaggio importante una volta uscito dalla SS11, poi sulla 12 ho fatto un errore che mi ha portato al ritiro e ha compromesso la stagione. Non sono partito né a Roma né al Tuscan Rewind, matematicamente potevo ambire a poco. Il premio del CIR Junior sarebbe stato fantastico, ma il ritorno nell’ERC è da considerarsi un piano A a tutti gli effetti, devo ancora crescere ed il contesto internazionale è la scelta migliore. L’obiettivo è senza dubbio l’ERC3 Junior, mi pongo sempre grandi obiettivi».

Mattia Vita: “In Italia manca la mentalità internazionale”

Il vincitore dell’ERC3 Junior Under 27 del 2018, Mārtiņš Sesks, ha dichiarato di voler puntare al WRC2 e disputare una stagione completa. La concorrenza a livello internazionale dei giovani piloti per un sedile di una R5 nel Mondiale Rally è abbastanza agguerrita, mentre noi italiani latitiamo ancora nelle squadre ufficiali. È soltanto una questione di budget, o il nostro movimento ha qualche carenza strutturale?

«In Italia, fino ad oggi, è mancata la mentalità internazionale, è importante saper stendere le note in un passaggio, al secondo devi correggere e al terzo devi essere pronto ad entrare in prova speciale. Bisogna avere padronanza dell’inglese, bisogna sapersi relazionare con gli ingegneri e con i media, se si vuole ambire a diventare dei campioni. Tutto questo, si sa, potrebbe non bastare a causa di un budget ridotto che ti impedisce di metterti in luce, ma almeno sai che hai dato il massimo».

Il primo appuntamento nello Junior WRC per i piloti ACI Team Italia, al di là del decimo posto di Marco Pollara, non è andato benissimo. Il nostro problema è la mancanza di esperienza internazionale per i piloti, questione alla quale proprio le iniziative di ACI Team Italia intendono ovviare, o il fatto che – per fare un esempio – nei nostri campionati nazionali si gareggi più su asfalto che su sterrato?

«I ragazzi di ACI Team Italia impegnati nel JWRC sono stati catapultati in un ecosistema completamente differente da quello italiano, potrei definirlo un altro sport. Io ho provato le stesse sensazioni nel 2018, quando alle Azzorre prendevo distacchi analoghi da Sesks o Kristensson: ci vuole pazienza e tanta umiltà, le prestazioni arriveranno, ma i programmi devono essere di almeno due anni, sennò il bagaglio di esperienza maturato va sprecato. In Italia abbiamo degli ottimi sterrati, ma dobbiamo aumentare le medie».

Dopo esserti fatto dettare le note dal vicecampione CIR 2019 Pietro Ometto hai avuto al tuo fianco un copilota di esperienza come Massimiliano Bosi, confermato anche quest’anno. Nonostante tu abbia già un buon curriculum anche estero, quanto è importante per un giovane pilota avere un navigatore così esperto?

«Massimiliano si sta rivelando fondamentale per la mia crescita, mi sta trasmettendo le sue conoscenze, che per me diventano piacevoli scoperte. Mi sta aiutando a sviluppare il modo in cui stendo le note. Presto raccoglieremo i frutti del nostro lavoro».

“Dalla nuova Peugeot 208 Rally4 mi aspetto uno sviluppo importante”

Punti a correre con la nuova Peugeot 208 Rally4, magari dal Rally di Roma Capitale. Con la precedente versione hai ottenuto dei buoni piazzamenti due anni fa nell’ERC3 Under 27: dalla 208 Rally4 ti aspetti qualche difficoltà di adattamento o senti che potrai dare totalmente sfogo alle tue potenzialità da pilota?

«Dalla Rally4 mi aspetto uno sviluppo importante. Il passaggio dal motore atmosferico al turbo ipoteticamente comporterà più sottosterzo da gestire, spero che a livello di assetto riescano ad emulare quanto fatto con la “vecchia” 208, una macchina estremamente piacevole da guidare. La sfida con la Fiesta sarà interessante».

Il calendario dell’ERC 2020 ha subito una serie di rinvii per colpa del coronavirus. È stato spostato anche il Rally delle Isole Canarie Canarie, dove tu hai un conto in sospeso visto il ritiro che subisti nel 2018. Questa situazione di incertezza complica la tua preparazione alla nuova stagione?

«Temo che questa situazione comporterà altri rinvii, la speranza è quella di partire già dalle Canarie [poi è arrivata la decisione di posticipare l’evento, per il quale si attende una nuova data, ndr], una gara che purtroppo conosco poco a causa del ritiro dovuto a noie tecniche nel 2018. In ogni caso sono abituato a preparare ogni gara con la stessa dedizione, questa attesa renderà l’inizio della nuova stagione ancora più emozionante».

Crediti Immagini di Copertina: Profilo Facebook Mattia Vita

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